Un viaggio nelle Stazioni dell’arte della Metropolitana di Napoli

Un viaggio nelle Stazioni dell’arte della Metropolitana di Napoli

275 183 Massimo

Il progetto della linea 1 della metropolitana di Napoli, ideata negli anni ’70, nasce per mettere in collegamento l’area della stazione FS Garibaldi, il centro storico, con il Vomero, una collina dove si erano concentrati numerosi edifici ad alta densità abitativa. Da questa prima idea nasce la “metropolitana collinare”.

Una rete circolare con 25 stazioni, di cui 8 formano altrettanti nodi d’interscambio con altre stazioni delle reti su ferro, ed altri 4 formano nodi di scambio intermodale con parcheggi connessi con la viabilità primaria.

Negli anni ‘80 aprono i cantieri delle stazioni e della linea verso la città storica, da Vanvitelli verso il Museo Archeologico e Piazza Dante. Ed in questo contesto si avvia un’altra importante innovazione del progetto decisa dall’Amministrazione Comunale: la progettazione delle stazioni e degli spazi urbani di contesto come progetti di riqualificazione urbana, assegnando il compito ad importanti e qualificati architetti.

Quindi la rete metropolitana non solo come rete per la mobilità e stazione seriale ma come progetto urbano di risistemazione degli spazi pubblici, di piazze ed accessi, che diventano anche nuovi elementi di identità per la città.

Per questo obiettivo si parte con la revisione dei progetti a quattro stazioni quasi ultimate: è il caso delle stazioni Materdei e Salvator Rosa affidate all’Atelier Mendini ed alle stazioni Museo e Dante, affidate all’arch. Gae Aulenti. Naturalmente ogni stazione diventa anche uno specchio della cultura e del progetto dell’architetto/a.

Stazione Salvator Rosa progettata dall’Atelier Mendini

A queste soluzioni architettoniche si aggiungono anche sculture e calchi provenienti dal Museo Archeologico proprio nella stazione collegata Museo mentre nella stazione Dante si espongono i ritrovamenti degli scavi effettuati in situ durante la realizzazione della stazione.

Negli spazi delle stazione Materdei, Salvator Rosa e Dante vengono collocate opere d’arte di artisti di fama mondiale come Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto. È quello che il critico d’arte Achille Bonito Oliva, collaboratore artistico del progetto per le istallazioni, ha definito come il “museo obbligatorio” ed “arte pubblica”.

Per il tratto di linea Dante-Garibaldi che attraversa il cuore storico della città e che si avvia nel 1998, oltre alla scelta di progetti architettonici di grande qualità, si affrontano i problemi di scavi archeologici e dei ritrovamenti connessi alla realizzazione dell’opera. In particolare in due stazioni che condizionano il progetto e la sua realizzazione: la stazione Municipio e la stazione Duomo.

Non solo, la mole di ritrovamenti consentono di arricchire in modo sostanzioso le conoscenze e la pianta archeologica della città, e di fornire una “massa cospicua di nuovi dati sulle molte discipline storiche che possono avvalersi dei risultati dell’archeologia” dichiara la Soprintendenza.

Quindi è proprio dal dialogo tra l’Amministrazione Comunale, le Soprintendenze preposte alla tutela dei beni storici ed archeologici, unitamente ai progettisti delle stazioni, che nascono nuove soluzioni e nuovi progetti per le stazioni e per le piazze.

E’ certamente il caso della Stazione Municipio, localizzata a ridosso del Maschio Angioino e del Municipio di Napoli, in fronte alla Stazione Marittima ed al molo Beverello, che costituisce un nodo di interscambio fondamentale con la città, la linea 6, il trasporto marittimo del Golfo e gli arrivi delle grandi crociere.

Il progetto della Stazione Municipio, è stato affidato agli architetti portoghesi Alvaro Siza ad Eduardo Souto de Moura, che hanno costantemente valorizzato e reinterpretato gli importanti ritrovamenti archeologici dentro gli spazi di stazione e dentro il percorso pedonale che arriverà fino alla stazione marittima.

Non solo, lo spazio di superficie tra il Maschio Angioino, la copertura della stazione e piazza Municipio, diventerà un parco archeologico visitabile, dove saranno valorizzati i ritrovamenti degli scavi legati alla realizzazione dell’opera e che documentano la storia millenaria di Napoli. La stazione Municipio è stata aperta a maggio 2015 ed a breve dovrebbe essere completata la sistemazione di tutta l’area coinvolta dal cantiere e dagli scavi.

Ritrovamenti archeologici nel cantiere di Piazza Municipio della linea 1 della metropolitana

Un caso analogo è la stazione Duomo, affidata all’arch. Massimiliano Fuksas, con eccezionali rinvenimenti durante la fase di cantiere, con il ritrovamento attribuito secondo gli esperti al Santuario dei giochi isolimpici dedicati all’imperatore Augusto e testimonia l’importanza di Napoli all’epoca greco romana.

Questo ritrovamento ha indotto ad una completa rivisitazione del progetto da parte dell’arch. Fuksas, per rendere visibili negli spazi di stazione, questi rilevanti beni archeologici. Questo elemento ha naturalmente indotto un allungamento dei tempi e dei costi di realizzazione della stazione, che dovrebbe essere pronta nel 2021.

La stazione Università, aperta nel 2011, è stata progettata dall’arch. Mendini insieme al designer Karim Rashid. È una stazione che valorizza il concetto moderno di “rete digitale e web”, con l’uso di piastrelle decorate ed effetti tridimensionali basate sui colori fucscia e verde acido.

La stazione Università

La stazione Toledo, nel cuore dell’area pedonale, viene affidata all’arch. Oscar Tusquets Blanca, che realizza una stazione ispirandosi agli elementi naturali del contesto di cantiere, la linea di terra, la linea di falda delle acque in cui è immersa la stazione a meno 40 metri, un cratere di luce che dalla superficie con un cono si allarga ed irradia luce naturale sulle scale mobili di accesso.

Il risultato è una magnifica stazione, inaugurata nel 2012 e definita dal Daily Telegraph nel 2012 “la stazione più bella ed affascinante d’Europa”.

 

Il 31 dicembre 2013 è stata inaugurata la nuova stazione Garibaldi, che connette la linea 1 della metropolitana con la stazione ferroviaria centrale Garibaldi, il trasporto su ferro regionale, la rete Alta Velocità e la ferrovia regionale Circumvesuviana.

Il progetto è stato affidato a Dominique Perrault, che ha immaginato nella parte sud della piazza “alberi” di acciaio che ricoprono tutto l’asse attrezzato ed il mezzanino di stazione, essendo questa una parte di città con minore identità storica.

La stessa ampia Piazza è il risultato dalla demolizione negli anni ’50 della storica e bellissima stazione, per costruire quella nuova e moderna su di uno spazio arretrato rispetto all’originale. All’interno le scale mobili si intrecciano come sospese nel vuoto dentro al pozzo di stazione che arriva fino ai binari.

Nel 2014 sono partiti i lavori per il nuovo tratto di metropolitana dalla Stazione Garibaldi ad Aeroporto Capodichino, che dovrebbe essere completata nel 2022. Anche in questo caso per le quattro stazioni sono stati scelti progettisti di fama internazionale: Benedetta Miralles Tagliabue per la stazione Centro Direzionale, Mario Botta per quelle di Tribunali e Poggioreale, Richard Rogers per la stazione Capodichino Aeroporto.

Quello della linea 1 della metropolitana di Napoli è un progetto che ha il pregio di coniugare la qualità architettonica delle stazioni, la risistemazione degli spazi di superficie della città storica, le istallazioni delle opere d’arte nelle stazioni e nelle piazze, la valorizzazione dei beni archeologici ritrovati durante gli scavi di cantiere, con un’infrastruttura essenziale per gli spostamenti urbani in una città ad alta densità e congestionata dal traffico.

Certo i tempi di realizzazione ed i costi dell’opera sono elevati, ma sono sicuramente giustificati da una rete che assicurerà accessibilità e coesione sociale per i prossimi secoli alla città di Napoli, un vero caso di eccellenza nelle infrastrutture urbane di livello mondiale.

Se volete saperne di più e fare un viaggio virtuale nelle stazioni dell’arte della metropolitana di Napoli potete visitare il sito dell’azienda di trasporto ANM

di Anna Donati

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