Territori fragili e ferrovie secondarie: il caso della Civitavecchia-Capranica-Orte

Territori fragili e ferrovie secondarie: il caso della Civitavecchia-Capranica-Orte

388 219 La Redazione
Un commento di Raimondo Chiricozzi sull’evento di studi sulla correlazione tra territori fragili e ferrovie secondarie, promosso dall’università Roma Tre, sul caso della Orte Civitavecchia.
Il contratto d’Asse alla francese potrebbe essere un valido modello per la riapertura della tratta ferroviaria dismessa Civitavecchia-Capranica-Orte. È quanto è emerso dalla Giornata di studio del 13 aprile scorso organizzata dal Dipartimento di architettura dell’Università degli studi di Roma Tre, da Percorsi di Resilienza e da ReUHREF. All’incontro hanno partecipato tre Università di Roma, Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, unite in un laboratorio che può contare ormai sul contributo di numerosissimi amici alla ricerca di un percorso (inter)disciplinare per riattivare i territori interni.
Si è partiti dallo studio iniziato nel 2021 dagli studenti del Laboratorio di urbanistica illustrato dal Prof. Mario Cerasoli, per dimostrare la relazione esistente tra il territorio e le ferrovie secondarie: il loro abbandono o dismissione ha provocato la decadenza dei borghi e piccoli paesi. Come spiegano gli studiosi “la relazione tra territori fragili e ferrovie secondarie è evidentemente strettissima. I primi sono oggetto di dinamiche ormai decennali di spopolamento, svuotando così di contenuto le seconde, che restano progressivamente prive di passeggeri da trasportare. E così via dicendo, in un circolo inevitabilmente vizioso. Due capitali sociali “fissi” per i quali è improcrastinabile una revisione delle politiche territoriali e della mobilità, a partire da una profonda riflessione sui processi che ne hanno determinato le attuali condizioni.”Partendo da questi presupposti si sono esaminate le possibili soluzioni ed è stata avanzata l’ipotesi del Contratto d’Asse alla francese.  Le premesse sono state confermate dai dati: la riapertura della Civitavecchia Capranica Orte o ferrovia dei Due Mari è vantaggiosa non solo per i territori, ma anche per Roma, che potrà far scorrere i treni viaggiatori all’interno dell’anello ferroviario, senza che altri tipi di mobilità lo intasino. Verrà inoltre mitigato il ruolo accentratore di Roma, favorendo il turismo diffuso, creando sviluppo sociale ed economico nel territorio, cogliendo le opportunità storiche quali la creazione della Zona Logistica Semplificata da parte della Regione Lazio che interessa ben 29 paesi del viterbese inseriti e il riconoscimento CORE del Porto di Civitavecchia. Ciò dimostra l’importanza per lo sviluppo del hinterland della Tuscia, riconoscendo la validità della proposta del comitato, volta alla realizzazione di un‘area vasta.
L’art 4 del Regolamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell’Unione Europea per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti, precisa fra l’altro l’importanza di creare coesione sociale attraverso l’accessibilità e la connettività di tutte le regioni dell’Unione, comprese le regioni remote, ultraperiferiche, insulari, periferiche e montane e le zone scarsamente popolate e la rimozione delle strozzature. Altro punto qualificante, la realizzazione dell’effetto rete o a maglie che si concretizza con la connessione fra le linee ferroviarie esistenti e quindi anche la realizzazione dell’anello ferroviario Circumcimina che potrebbe divenire una metropolitana leggera a servizio della metà degli abitanti della Tuscia. Per non parlare dei vantaggi per l’ambiente e la diminuzione dei gas climalteranti.

Una giornata di studio che ha fatto emergere idee valide che occorre adesso realizzare concretamente.

Per saperne di più sul convegno di Roma Tre vai al sito https://www.uniroma3.it/en/articoli/ferrovie-secondarie-e-territori-fragili-214415/
Per saperne di più sulla ferrovia orte-Civitavecchia vai al sito http://www.cafevirtuel.it/2022/04/17/ferrovia-dei-due-mari-e-contratto-daxe/
Condividi Amodo