Progetto di Legge sulle ferrovie abbandonate e la mobilità dolce

Progetto di Legge sulle ferrovie abbandonate e la mobilità dolce

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Un iter difficile alla Camera per le “Norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ferroviario in abbandono e la realizzazione di una rete della mobilità dolce”.

Un iter difficile alla Camera per le “Norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ferroviario in abbandono e la realizzazione di una rete della mobilità dolce”

 

E’ da luglio 2015 che la Camera dei Deputati ha avviato la discussione sul provvedimento per la mobilità dolce, le ferrovie in abbandono, le greenways e di cammini. Nonostante tante azioni di pressione svolte dalle Associazioni della rete per la Mobilità Dolce, molte parole ed impegni assunti da diverse forze politiche, in realtà ad oggi il provvedimento è incagliato per il mancato parere positivo del Ministero dell’Economia e Finanze, che non consente alla V Commissione Bilancio di esprimere il parere, in riferimento alla copertura finanziaria.

Il relatore del provvedimento è il deputato grillino Mirco Busto, la discussione si è svolta nella commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici l’esame ha riguardato ben quattro proposte di legge presentate sullo stesso tema da diversi deputati: la proposta di legge Realacci C. 72, quella Bocci C. 599, la Famiglietti C. 1640 e quella presentata da Busto C. 1747, recanti norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ferroviario in abbandono e la realizzazione di una rete di mobilità dolce.

Il primo problema è stato un delicato coordinamento con la Commissione Trasporti per definire bene l’ambito di intervento della norma dato che la parte ferrovie turistiche e quella sulla mobilità ciclistica venivano affrontate nella Commissione Trasporti, competente su questi temi.

Superato questo scoglio la discussione ed il testo si sono concentrati sulla mobilità dolce e la riqualificazione delle ferrovie dismesse per lo sviluppo di itinerari ciclo-turistici, che rappresentano tematiche su cui da anni ferve un intenso dibattito volto alla ricerca degli strumenti per introdurre nel Paese un sistema di mobilità, caratterizzato da percorsi di tipo ecologico, in grado di riutilizzare tratti di ferrovie dismesse, alzaie, canali, strade bianche a basso traffico, che rappresentano un grande patrimonio ambientale e naturalistico del nostro paese.

Dopo mesi di confronto ed audizioni – dove anche le associazioni impegnate per la Mobilità Dolce sono state ascoltate in commissione – si è giunti alla formulazione ed adozione di un testo base abbastanza condiviso approvato nella seduta del 26 aprile 2016. Sono stati presentati emendamenti da diverse forze politiche, diversi sono stati accolti e quindi ci si avviava ad un voto conclusivo in Commissione, per poi passare all’Aula della Camera.

Ma qui è arrivata la doccia fredda con il mancato parere del MEF e della commissione Bilancio come si legge nel verbale di seduta del 21 settembre 2016 quando è stato comunicato che “la Commissione Bilancio ha richiesto al Governo, ai sensi dell’articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, la relazione tecnica sul testo unificato trasmesso per il parere, al fine di svolgere una più approfondita analisi in relazione alla relativa copertura finanziaria. Segnala, quindi, la necessità di chiedere un rinvio dell’inizio dell’esame da parte dell’Assemblea del provvedimento, auspicando che, all’esito di tale istruttoria, siano reperite le risorse finanziarie”.

Da allora un silenzio assordante, nonostante azioni di pressione, lettere, incontri e solleciti per sbrogliare la questione delle risorse economiche da destinare alla legge, che il Ministero per il Bilancio vorrebbe azzerare per farla diventare una legge cornice solo di regole.

Davvero pessimo questo segnale nonostante la crescita della mobilità dolce che si sta diffondendo nel paese, gli impegni del Mibact per i cammini, le significative risorse per le ciclovie – ma anche qui la legge per la mobilità ciclistica ancora non arriva! – la legge per le ferrovie turistiche che procede al Senato dopo l’approvazione alla Camera.

E’ chiaro che con i pochi mesi residui di legislatura ancora disponibili il rischio di non ottenere nulla di concreto è enorme. Per questo come Alleanza per la Mobilità Dolce siamo ancora impegnati a convincere Parlamento e Governo ad approvare almeno le parti essenziali di questo provvedimento per la mobilità dolce.

31 luglio 2017

Si allega il testo del PdL Norma ferrovie in abbandono e rete della mobilità dolce

 

Per saperne di più e seguire l’iter vedi su: http://www.camera.it/leg17/126?idDocumento=1747

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