Dal 23 aprile 2020 RFI sta procedendo allo smontaggio della linea elettrica aerea della ferrovia Pinerolo – Torre Pellice. Legambiente Piemonte chiede che la Regione blocchi immediatamente lo smantellamento operato da RFI.
di Anna Donati
I Sindaci agiscano direttamente per fermare i lavori, dal momento che non può essere sostenuto che si tratti di un intervento di manutenzione urgente che deroga alle limitazioni COVID-19.Inoltre si chiede che le Amministrazioni locali creino un tavolo di lavoro, stabile e partecipativo, sulla mobilità di valle.
Anche l’Alleanza Mobilità Dolce sostiene questa battaglia ed ha scritto ai vertici di RFI per evitare lo smantellamento della ferrovia.
Secondo l’’Assessore regionale Gabusi si tratta della mera rimozione del cavo di contatto a causa di continui furti. In realtà, si sta procedendo con l’asportazione di tutta la catenaria. È evidente di come si tratti di un’operazione radicale, senza ritorno, finalizzata sostanzialmente alla dismissione della linea.
La linea ferroviaria Pinerolo-Torre Pellice è sospesa dal 2012. Come in molte altre realtà, il fermo è stato preceduto da un esercizio misto treno-bus, con corse sempre più limitate.
La linea, in tali condizioni, ha patito la concorrenza con i bus diretti e con le auto private, perdendo progressivamente utenti sino alla sospensione. Da allora il Comitato Trenovivo, a cui i circoli locali di Legambiente partecipano, si batte per la sua riapertura.
Sebbene la linea sia stata indicata come tratta da ripristinare nella recente proposta di servizio ferroviario metropolitano elaborata da Trenitalia, l’attuale Giunta regionale ad inizi 2020 si è detta non interessata al ripristino.
Gli amministratori locali non hanno ottenuto altro che la promessa di uno studio di fattibilità per un mezzo “ecologico” su gomma che potrebbe correre sul sedime trasformato in pista ciclabile.
“Smantellare una linea di trasporto pubblico esistente è un’azione improvvida – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, d’intesa con le sezioni di Valle Pellice e Pinerolo – Farlo in tempo di lockdown, senza comunicazioni preventive non è un esercizio di stile. Stanno cancellando la possibilità di riattivare (come Legambiente chiede da tempo) un servizio essenziale per studenti e lavoratori, economico e a basso impatto ambientale, ad oggi sostituito da una linea bus, impattante sia dal punto di vista ambientale che da quello della qualità di vita. La giustificazione degli alti costi di esercizio è figlia di una mancata pianificazione, di un servizio che nel corso degli anni è stato reso sempre meno efficiente da scelte industriali e non supportato da scelte politiche. Si fermino finché sono in tempo e dialoghino con il territorio”.
> Per saperne di più vai al sito Legambiente Piemonte