Il Ministro della Cultura annuncia l’avvio dei lavori di recupero di tre ferrovie turistiche

Il Ministro della Cultura annuncia l’avvio dei lavori di recupero di tre ferrovie turistiche

900 500 La Redazione
Il Ministro Dario Franceschini annuncia il via ai cantieri dei lavori propedeutici agli interventi su tre linee storiche gestite dalla Fondazione FS Italiane, oggi chiuse al servizio. Investimenti previsti dal Ministero della Cultura nel Fondo Complementare, collegato al PNRR, e definiti nel ‘Piano Strategico Grandi attrattori culturali’ finanziato con 1.460 miliardi di euro. Fondi destinati al recupero di siti e complessi di elevato valore storico e architettonico, in stato di abbandono o bisognosi di radicali azioni di restauro. Un intervento che conferma la grande attenzione del Ministero per il recupero del patrimonio paesaggistico ferroviario e rotabile.
Le tratte protagoniste di questo primo stralcio sono la Alcantara-Randazzo, la Gioia del Colle-Rocchetta e quella più a sud d’Italia, la Noto-Pachino.
Le linee saranno interamente recuperate utilizzando i 435 milioni di euro stanziati dal Ministero della Cultura, in collaborazione con la Fondazione FS italiane e realizzati tramite Rete Ferroviarie Italiana. Al termine dell’intervento sarà possibile far circolare i treni che permetteranno di nuovo ai viaggiatori di scoprire scorci panoramici da anni non più visitati. Il progetto rientra nel piano di promozione del turismo lento che mette in connessione le ferrovie storiche, i cammini e le ciclovie. Come ribadito più volte dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini, “il potenziamento delle linee ferroviarie storiche, dei cammini e degli itinerari culturali saranno fondamentali per lo sviluppo e la valorizzazione in chiave culturale delle aree interne”.
I treni storici sono composti da locomotive a vapore, diesel o elettriche d’epoca al traino di carrozze di varie epoche storiche, e da automotrici in livrea originale. Su tutti gli itinerari, inoltre, in composizione al treno c’e’ un bagagliaio adibito al trasporto gratuito di biciclette, proprio per consentire il trasporto intermodale, sempre in una modalità lenta e sostenibile.

La ferrovia Noto-Pachino, lunga 27,5 km, fu inaugurata nel 1935 e sospesa all’esercizio il 1° gennaio 1986. Collega la splendida capitale del Barocco, Noto, con Pachino, la stazione più meridionale della Penisola, attraversando luoghi unici, tra il mare e la macchia mediterranea, lambendo l’area archeologica dell’antica città greca di Eloro e la Villa romana del Tellaro. Dopo Noto Bagni, attraversa la Riserva naturale e Oasi faunistica di Vendicari, per poi toccare il territorio del borgo marinaro di Marzamemi. I cantieri di RFI dedicati a bonifica e sfalcio della sede ferroviaria, avviati lo scorso 25 gennaio, hanno interessato diversi chilometri della tratta, invasa per decenni da rovi e rifiuti. Per il ripristino dell’intero tracciato è prevista una spesa di 40 milioni di euro che consentirà la piena fruibilità della tratta e il restauro delle originali architetture delle stazioni.

Sempre in Sicilia, la tratta Randazzo-Alcantara, estesa per circa 37 km, collegava il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania. Si dirama dalla stazione di Alcantara, ancora oggi in esercizio, e segue la valle del fiume Alcantara, prima di raggiungere Randazzo, in un percorso tortuoso e quasi del tutto in salita, lungo il quale si incontrano 13 viadotti e otto gallerie. Concepita già alla fine del XIX secolo, ma realizzata solo tra il 1928 e il 1959, fu interrotta da una colata lavica nel 1981 e ripristinata nel 1983, per essere poi chiusa nei primi anni ‘90. La linea è sempre stata gestita in economia e a carattere locale, senza mai essere utilizzata appieno. Tuttavia, il suo potenziale turistico è indubbio: il tracciato della ferrovia passa a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara, in località Fondaco Motta, un sito di particolare valore ambientale e meta di importanti flussi di viaggiatori.

In Puglia, la linea Gioia del Colle-Altamura-Rocchetta Sant’Antonio Lacedonia è stata sospesa nel 2016. La cosiddetta Ferrovia delle Murge fu inaugurata tra il 1891 e il 1892 e attraversa un’area di particolare rilievo storico e naturalistico comprendente il Parco nazionale dell’Alta Murgia, il Parco naturale regionale Fiume Ofanto, il Subappennino Dauno e il Parco naturale regionale del Vulture. Il viaggio in treno storico partirà da Gioia del Colle, città di origine bizantina e teatro scelto da Pier Paolo Pasolini per girare alcune scene del film Il Vangelo secondo Matteo, per giungere ad Altamura, centro noto in tutto il mondo per il suo squisito pane. Tappa finale è la stazione di Rocchetta Sant’Antonio Lacedonia, trait d’union tra la Puglia e la Campania, da cui parte un’altra ferrovia storica, quella che attraversa tutta l’Irpinia e giunge ad Avellino, Benevento e Napoli.

“Si tratta certamente di una buona notizia l’avvio dei lavori per la riapertura di queste tre ferrovie chiuse da tempo – ha dichiarato Anna Donati, portavoce AMODO – che premia anche il nostro impegno contro l’abbandono delle ferrovie e per la loro riapertura almeno al servizio turistico, recuperando patrimonio pubblico e tracciati di straordinaria bellezza. Ma sappiamo che le ferrovie da recuperare sono tante – come la Fano-Urbino, la Castelvetrano-Porto Palo, gli investimenti per il rilancio del Trenino Verde, le ferrovie della Calabria – e chiediamo al Ministro Franceschini ed al Ministro Giovannini di predisporre un piano complessivo di riapertura delle linee locali chiuse e sospese”.
Condividi Amodo