Codice della Strada è passo indietro su tutela vita ‘Non limita la velocità delle auto, prima causa di morte’

Codice della Strada è passo indietro su tutela vita ‘Non limita la velocità delle auto, prima causa di morte’

680 360 La Redazione

“Oggi è una giornata triste per l’Italia: l’approvazione alla Camera del nuovo Codice della Strada è una brutta notizia, perché questa riforma rappresenta un passo indietro per la tutela della vita umana”. Lo dichiarano Paolo Pozzi e Angela Bedoni, genitori di Lucia, investita e uccisa a 17 anni, nella notte di Natale del 2004, a Melegnano, in un comunicato della campagna “Stop al Codice della Strage”, promossa da associazioni di famigliari di vittime della strada e per la mobilità sostenibile. “Non ci stancheremo mai di ripeterlo – dichiarano ancora i due genitori-attivisti -: troppe persone muoiono a causa della velocità delle automobili, nel nostro Paese, quasi il doppio rispetto agli altri paesi europei. È la prima causa di morte tra i giovani, proprio come nostra figlia Lucia. Ma il nuovo codice, insieme a decreti e direttive, limita gli autovelox, ostacola i provvedimenti comunali di riduzione della velocità e addirittura delega il governo ad aumentare i limiti, ad esempio. E moltissime altre sono le norme critiche come denunciamo da tempo senza che sia stata accolta nessuna nostra proposta”.

“Per questo motivo – concludono i due genitori-attivisti – chiediamo al Governo Meloni e a tutte le forze di maggioranza e opposizione di riscrivere in profondità insieme alle nostre associazioni la riforma del Codice della Strada, che dovrà essere discussa al Senato nelle prossime settimane, eliminando tutte le gravi criticità dell’attuale testo e inserendo le norme necessarie invece mancanti”.

La mobilitazione “Stop al codice della strage” è promossa e organizzata a livello nazionale da Federazione Europa delle Vittime di Violenza Stradale, Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada e dalla piattaforma #Città30subito – Legambiente, Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, Fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada.

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