Una bella riflessione promossa da AMODO si è svolta il 25 marzo a Fa la Cosa Giusta 2023! su come far crescere la mobilità attiva a piedi ed in bicicletta e far crescere la sicurezza, coordinata da Anna Donati, portavoce AMODO.
Il tema della sicurezza stradale urbana è sempre più al centro del dibattito pubblico, ma la sicurezza degli utenti della mobilità dolce è un tema importante anche fuori dalle città. La crescente domanda di mobilità dolce, la mancanza di un’adeguata pianificazione e la cronica carenza di fondi, portano alla luce problemi di convivenza tra utenti diversi sia sulle infrastrutture dedicate alla mobilità dolce sia lungo le strade extraurbane, quando cammini, sentieri e ciclovie non ci sono (ancora) ed il traffico di automobili mette a rischio una convivenza sicura.
Nell’introduzione la Portavoce ha sottolineato come ogni anno sulle nostre strade perdono la vita in incidenti stradali circa 3200 persone con oltre 250.000 feriti, di questi circa 800 sono utenti vulnerabili cioè pedoni e ciclisti. Circa due terzi di questi incidenti avvengono nelle città ed aree urbane, ma anche sulle strade extraurbane persiste molta insicurezza ed incidentalità. Dagli anni 90 i morti sono dimezzati ma restano numeri drammatici che hanno ricominciato a crescere nel 2022 mentre l’obiettivo mondiale ed europeo è zero morti sulle strade entro il 2050 ed ogni decennio dovremmo dimezzare i morti.
La Commissione Europea ed il Parlamento hanno approvato un Piano europeo per la sicurezza stradale dove chiede di mettere in sicurezza le città e promuovere la città a 30 km orari, ed anche in Italia nel 2022 il Ministro Giovannini nel 2022 ha approvato le linee guida per il Piano nazionale per la Sicurezza Stradale al 2030. Il nuovo Ministro Salvini ha annunciato nuovi provvedimenti, un decreto legge e la riforma del Codice della strada e vedremo i contenuti di queste proposte.
Il primo intervento è stato svolto da Mino Repossini, Presidente di ARI, Audax Randonneur Italia su “Biciclette e automobili sulle strade extraurbane a basso traffico: regole e rispetto per pedalare in sicurezza”. Ha raccontato dell’impegno di ARI per creare una cultura del rispetto tra gli utenti della strada, con campagne di comunicazione affinché gli automobilisti stiano a 1,5 metri di distanza dal ciclista, con la mappatura di strade a basso traffico su cui pedalare con maggior sicurezza.
Un progetto molto interessante è la creazione di mappe locali come “Sweet Road Siena” che ha messo su di un sito dedicato e con mappe tutte le strade bianche ed a basso traffico del senese, in cui il ciclista possa meglio destreggiarsi e scegliere i percorsi più adeguati alle proprie esigenze.
Alessandro Piazzi, di Federtrek si è concentrato sulla “Difficile convivenza tra camminatori e automobili: spazi sicuri e limitare la velocità dei veicoli sulle strade extraurbane”. Ha raccontato della esperienza della Giornata del camminare, promossa nel mese di ottobre di ogni anno da Federtrek in molte città italiane. Per dimostrare che camminare fa bene, che si può fare e la città è più vivibile ed anche vicina di quello che sembra, ma bisogna sistemare i marciapiedi, illuminarli, indicare i percorsi, integrarli con le reti del trasporto pubblico, comunicarli in modo semplice, mettere in sicurezza gli attraversamenti.
Quindi camminare non solo nella natura ma anche nelle città, borghi e paesi è essenziale per promuovere la mobilità sostenibile. Filippo Camerlenghi, di AIGAE si è concentrato su “Sentieri, trekking, aree protette: regole di convivenza tra utenti diversi nei percorsi in natura”, sottolineando che nella natura, parchi ed oasi è il ciclista che diventa a volte il soggetto più “forte” (mentre sulla strada è debole) e che quindi deve rispettare regole di convivenza verso chi cammini e si muove su sentieri e percorsi. Soprattutto oggi che sono cresciute molto le MTB elettriche e quindi serve molta prudenza e consapevolezza per il loro uso: il Soccorso Alpino ha registrato una crescita notevole di incidenti ci ciclisti in MTB e in particolare di over 60. Quindi anche nella natura si pone un problema di rispetto delle regole, di convivenza tra camminatori e ciclisti per garantire la sicurezza ed il piacere di camminare e pedalare senza rischi. A questo scopo ha illustrato diverse esperienze nei parchi e percorsi in cui sono stati promossi e segnalati sentieri differenziati tra ciclisti e camminatori, proprio per tener conto della crescita di entrambi, registrata negli ultimi anni.
Infine Isabella Andrighetti, del Touring Club Italiano, ha approfondito “La qualità e la sicurezza dei cammini”, partendo dalla esperienza del TCI che sta certificando da qualche anno i cammini con criteri di qualità, accessibilità, servizi, sistema di accoglienza, integrazione con il Traporto pubblico, al fine di promuoverli verso il grande pubblico. Tra i criteri verificati di certificazione vi è anche la sicurezza, la segnaletica, i percorsi differenziai per ciclisti e camminatori, chi chiamare in caso di problemi. Ha illustrato lo stato delle attività servendosi di una presentazione in PPT facendo vedere le esperienze in corso su diversi sentieri, che ben illustrano come questa attività di certificazione (mutuata da quella dei 265 Borghi Bandiera Arancione TCI che orami ha 25 anni) renda molto fruibile e sicura l’esperienza del camminare per le persone. (Scarica qui la presentazione del TCI). Infine grazie alla partecipazione e alle domande dal pubblico dell’associazione Free Wheel e la presenza di Noisy Vision, associate AMODO, si è approfondito il tema dell’accessibilità nella mobilità dolce.
L’impegno di AMODO continua: serve condividere in modo consapevole lo spazio comune, servono nuove regole, misure ed infrastrutture per aumentare la sicurezza, a partire dalla realizzazione di ciclovie e cammini e da un nuovo codice della strada a tutela degli utenti più vulnerabili, riducendo la velocità dei veicoli motorizzati.