Il 18 novembre, Associazione Italiana Greenways AIG e S.S.D. La SpoletoNorcia – promotrici di AMODO – hanno affrontato il tema delle Greenways sulla terza rete RAI. Dieci minuti di approfondimento sulle buone pratiche delle ciclabili che insistono su antichi sedimi ferroviari e che si stanno sviluppando in tutte le regioni italiane. Intervistati dalla giornalista di RAI Parlamento, Cristina Petrucci, ne hanno parlato i protagonisti, il rappresentante di AIG e gli organizzatori della manifestazione annuale “Spoleto Norcia in MTB” che si svolge sulla greenway della ex-ferrovia Spoleto-Norcia, in uno dei luoghi più belli dell’Umbria.
“Le greenways sono infrastrutture dedicate alla mobilità dolce e attiva – spiega Giulio Senes Vicepresidente Associazione Italiana Greenways – che, se sviluppate in modo integrato, possono contribuire allo sviluppo sostenibile dei territori attraversati e al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali interessate. In particolare, il recupero delle ferrovie dismesse sfrutta alcune loro caratteristiche peculiari: il tracciato ininterrotto e in sede propria, la proprietà pubblica (o quantomeno un certo controllo pubblico sul destino della ferrovia), la pendenza regolare e modesta, l’interconnessione con altri servizi di trasporto pubblico.”
“Dalla vecchia ferrovia abbandonata – racconta Luca Ministrini, presidente dell’S.S.D. La SpoletoNorcia – è nata una ciclovia che è un esempio di sintesi tra pubblico e privato. Un progetto promosso dalle istituzioni ha trasformato l’ex sedile ferroviario della Spoleto-Norcia in ciclovia e trovato l’appoggio di un gruppo di appassionati ciclisti locali che hanno saputo valorizzare il percorso con una manifestazione di grande successo. La “SpoletoNorcia in MTB” da 12 anni, e più recentemente la SpoletoNorcia Trail, attirano ogni anno più di 2500 partecipanti desiderosi di provare un’esperienza indimenticabile.”
In Italia esiste un patrimonio ferroviario dismesso di circa 7.000 km, di cui il 60-70% ancora riutilizzabile: di queste almeno 1200 km di ferrovie – come dimostra il Dossier Futuro Sospeso di AMODO – devono essere riaperte al trasporto ferroviario. Ma molti altri chilometri, invece, al fine di preservare l’integrità del sedime e valorizzare il territorio, la conversione in greenways rappresenta il metodo più diffuso e più efficacemente sperimentato. Inoltre, questo tipo di recupero consente la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e naturale ad esse legato e il r riutilizzo degli edifici (stazioni e caselli) presenti lungo i percorsi. In questo modo, vecchie infrastrutture e manufatti possono rispondere a nuove domande sociali come il turismo attivo e responsabile, attività ricreative all’aperto, mobilità sostenibile, attività fisica, accessibilità per tutti.
Ecco il link per vedere la puntata di Spaziolibero del giorno 18/11/2024 – Associazione Italiana Greenways Onlus