18 settembre 2024, ore 18:00, Casa della Pietra, Aurisina, Friuli Venezia Giulia
Conferenza sulla Stazione di Duino-Aurisina, vicino a Trieste
Intervengono
Antonella Caroli, Presidente Italia Nostra Trieste
Massimo Romita, Presidente Gruppo Ermada Flavio Vidonis
Leandro Steffe, Ferstoria
Franco Gioseffi, Italia Nostra
Bruno Ricamo
La stazione di Aurisina – Nabresina
La stazione di Aurisina – Nabresina, sulla Südbahn Trieste – Vienna, realizzata come edificio principale dall’architetto Wilhelm von Flattich (lo stesso che più tardi realizzò l’edificio principale della stazione definitiva di Trieste SB nel 1878) è una struttura di importanza storica notevole in quanto in questa stazione il 1° ottobre 1860 si realizzò la prima sutura della rete ferroviaria italiana (anche se allora sotto gli Asburgo) con il resto d’Europa e del mondo. L’edificio venne completato probabilmente un po’ più tardi della apertura della linea e fu, all’epoca importantissimo in quanto punto di coincidenza per i viaggiatori diretti e/o provenienti dall’Europa verso il resto d’Italia. Moltissimi qui all’epoca i transiti di personaggi di primo piano che, fra l’altro, portarono ad uno sviluppo importante della capacità di accoglienza (alberghi, locande, ecc…) del paese. Agli inizi dell’infrastruttura ferroviaria del territorio di Trieste, la stazione di Aurisina – Nabresina, fu per i viaggiatori addirittura più importante di quella di Trieste città che, prima del 1878 ebbe soltanto un edificio di piccole dimensioni in stile di chalet tirolese.
L’edificio principale, di notevoli dimensioni, è posto simmetricamente rispetto alla quinta edilizia che sta davanti i binari e che si interfaccia con il piazzale che non ha la classica configurazione degli spazi antistanti le stazioni ferroviarie in generale, probabilmente perché non introduce a una città ma rimane isolato nel territorio naturale del carso. L’edificio, che ha 3 livelli, pianoterra e 2 piani rialzati; il pianoterra è costituito da un ingresso principale, con la cornice e modanature in pietra, con 4 finestre ad arco nella parte superiore poste rispettivamente a destra e a sinistra dell’ingresso, anch’esso concluso da un arco vetrato, sormontato da una pensilina inclinata in legno a sbalzo a protezione dello stesso e delle prime 2 finestre poste ai suoi lati. Il basamento in pietra di modesta altezza ospita i fori di areazione del vano seminterrato. Sono ancora esistenti, guardando dalle finestre del pianoterra, il pavimento in pietra della hall posto a rombo nella tradizione neoclassica e la struttura voltata dello spazio con le colonne rivestite di pietra e motivi a riquadri in rilievo, tutto apparentemente in buone condizioni. I livelli superiori dell’edificio principale hanno ciascuno una fila 9 finestre sulla facciata rivolta al piazzale, in asse con il pianoterra, e una fila di 3 finestre sul lato corto, che terminano ad arco concluso in una cornice superiore staccata dallo stesso con un pannello vuoto che forma quasi un effetto simmetrico rispetto al pannello sottofinestra al pianoterra. Il piano superiore, infine, presenta una serie di finestre, in linea con quelle sottostanti, con la parte superiore leggermente curva e cornici come il resto. Tutte le finestre sono dotate di oscuri colore marrone chiaro, il tetto a padiglione è ricoperto in coppi.
L’edificio centrale è collegato simmetricamente a destra e a sinistra da altri 2 edifici: il primo a contatto è un corpo basso e lungo arretrato e posto in continuità con il lato prospiciente i binari, con 8 fori tra porte e finestre e la copertura a due falde inclinate in coppi. Infine, ai due estremi, in collegamento con questi che formano la chiusura della quinta edilizia ai due lati, ci sono 2 edifici a 2 livelli (pianoterra e primo piano) meno arretrati dei due precedenti che presentano, sulla facciata principale verso il piazzale 4 fori facciata con i 2 centrali che vanno a formare una bifora sia al pianoterra che al primo piano. In tutti e 4 i corpi sono presenti il pannello sottofinestra, le lunette a porte e finestre e la cornice marcapiano tra il pianoterra e il primo piano, nel sottofalda per quanto concerne i 2 edifici più bassi.
Nella parte opposta del corpo centrale, destinato a passeggeri e uffici, esiste ancora un corpo in pietra a vista, probabilmente costruito prima della stazione principale, con conci squadrati costituito da un corpo centrale basso, con un fronte dotato di una porta centrale e 3 finestre per lato, racchiuso da 2 testate simmetriche più alte, con un piano superiore e copertura a timpano. Oltre il piazzale, lungo i binari e in direzione Venezia, vi è ancora un edificio isolato basso di servizio con il tetto inclinato a 2 falde.
Le condizioni degli edifici sono per lo più accettabili pur non avendo più alcuna funzione. Esiste un collegamento giornaliero stabile con la città di Trieste, a servizio degli altri paesi rurali del crinale carsico: un bus trasporto pubblico locale la cui fermata è nello spazio antistante la stazione.