Il Napoli Bike Festival, che giunge quest’anno alla sua XII edizione è un evento che celebra la promozione della cultura della bicicletta, declinata nell’arte, nello sport, nella musica, nella letteratura, attraverso una miriade di eventi con dibattiti, concorsi, eventi per bambini, gare sportive, performance, presentazione di libri e tante pedalate. Il cuore del Festival è il bike village con la possibilità di visitare gli stand degli espositori di bici ed accessori.
Quest’anno il Festival si terrà l’1 e 2 giugno e il tema sarà “Fatti Leggero”, riprendendo la celebre frase di Massimo Troisi, nel film Ricomincio da Tre, quando decide di accompagnare l’amico Lello Arena in bici a patto che si faccia leggero. Un omaggio alla memoria di Troisi, che quest’anno avrebbe compiuto settant’anni e che ha reso la bici protagonista in diversi sui film.
La leggerezza in bici è uno stile di vita e va letta alla Calvino, “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. La bici è intrinsecamente leggera, non inquina, è un mezzo di trasporto efficiente ed efficace, fa bene al proprio benessere psicofisico ed ai luoghi che attraversa, donando assenza di traffico, nessun rumore e rilasciando valore economico.
Il Festival quest’anno entra nel cuore della città, a Palazzo Fuga ex Real Albergo dei Poveri. Parliamo del maggiore palazzo monumentale di Napoli che rappresenta -con i suoi oltre 100mila metri quadrati- uno degli edifici più grandi d’Europa. La sua edificazione fu affidata nel 1751 all’architetto fiorentino Ferdinando Fuga, che scelse per quest’opera colossale un’area strategica lungo via Foria, una delle principali arterie di accesso alla città dall’entroterra. Il progetto iniziale prevedeva una pianta rettangolare, con cinque cortili interni e una chiesa nel mezzo; i due cortili più esterni furono poi cancellati dal progetto, che rimaneva comunque estremamente ambizioso: nel 1819, quando i lavori di costruzione furono definitivamente sospesi, l’edificio era stato realizzato per poco più della metà del progetto originario.
Tra i numeri notevoli del palazzo, monumentale esempio del barocco napoletano, si possono citare gli oltre 350 metri di lunghezza della facciata, i nove chilometri di sviluppo lineare dei corridoi, le oltre 430 stanze distribuite su quattro livelli, gli 8 metri di altezza della sala più grande (l’ex dormitorio). Questo enorme edificio incompiuto ospitò bambini e ragazzi orfani, donne e uomini poveri, fu sede del tribunale per i minori, ed ha avuto nei secoli una storia travagliata, passando -per citare solo gli ultimi decenni- per danneggiamenti e crolli (terremoto del 1980), situazioni di abbandono e occupazioni abusive, per vivere finalmente, negli ultimi anni, una nuova fase di ristrutturazione e riqualificazione promossa dal Comune.
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