Cammini come itinerari culturali: l’audizione di Italia Nostra in Commissione Cultura al Senato

Cammini come itinerari culturali: l’audizione di Italia Nostra in Commissione Cultura al Senato

1006 944 La Redazione

Documento Italia Nostra

Audizione 7° Commissione Cultura del Senato

Mercoledì 5 luglio, ore 12.30 in merito al disegno di legge n. 562 (Disposizioni per la promozione dei cammini come itinerari culturali)

Italia Nostra è membro fondatore dell’Alleanza per la Mobilità Dolce – AMODO, unione tra associazioni che a vario titolo si occupano di mobilità sostenibile. Ne fanno parte 29 associazioni del III Settore che si occupano di turismo ed escursionismo, cammini, borghi, ciclovie e ciclismo, patrimonio e ambiente e ferrovie.

Il sottoscritto è referente dell’associazione Italia Nostra all’interno di questa alleanza e ne è promotore fin dalla sua nascita. Nelle vesti di relatore per Italia Nostra mi limiterò a parlare delle questioni che più stanno a cuore all’associazione che rappresento. L’esperienza maturata durante le numerose campagne a sostegno dei beni culturali minori (Paesaggi Sensibili) e delle ferrovie dismesse (già analizzate da Co.Mo.Do. nel 2007 con le Ferrovie Dimenticate, poi delle Meraviglie) ci hanno consentito di avere un’immagine realistica della distribuzione geografica e delle potenzialità di queste infrastrutture a servizio delle comunità. Ha anche favorito la consapevolezza tra i membri dell’Associazione che il patrimonio e le reti di mobilità sostenibile dovessero essere complementari e sussidiarie.

È credo evidente a tutti che tutelare i percorsi di rilevanza culturale, storica, paesaggistica, ambientale e naturalistica sia un obiettivo strategico per il Paese, come altrettanto strategico è lo sviluppo di reti di cammini per le aree interne e per la diffusione di un turismo capillare su tutto il territorio nazionale. I Cammini dovrebbero ovviare alla concentrazione in pochi affollatissimi grandi attrattori di troppi turisti, come purtroppo succede adesso che il turismo ha ripreso a ritmi prepandemia. I Cammini però non possono da soli creare una circolazione turistica virtuosa e diffusa nei tanti piccoli paesi – i cosiddetti borghi – che custodiscono il nostro Paesaggio tanto decantato.

Per essere realmente efficaci i Cammini devono essere connessi a nodi di mobilità intermodale, ove convergano altre modalità di mobilità sostenibile come le ferrovie e le ciclovie e devono mettere in rete anche i Beni Culturali e Parchi dei territori. Solo così potranno attrarre e accogliere efficacemente il turista, offrendo un’esperienza di viaggio unica e soddisfacente. Questo significa sostegno alla rete del Trasporto Pubblico Locale e a quella dei percorsi delle Ferrovie storiche promosso da Fondazione FS, le uniche che possano svolgere efficacemente l’essenziale compito di trasportare i turisti verso le aree interne. A tal proposito si ricorda che AMODO insieme a Rete Ferroviaria Italiana RFI ha realizzato un Atlante della Mobilità Dolce che racchiude una preziosa raccolta di informazioni, utile a orientarsi fra siti di interesse naturalistico e culturale presenti nelle vicinanze delle stazioni. È il primo strumento nel suo genere utile a comprendere in modo integrato, attraverso l’elaborazione dei big data e innovative tecniche di analisi spaziale, la rete di cammini, ciclovie, ferrovie turistiche, parchi, borghi, beni storici e bellezze paesaggistiche presenti in tutta Italia.

Italia Nostra suggerisce di introdurre nella Mappa dei Cammini una gerarchia, esattamente come esiste per un’altra grande e importante infrastruttura di mobilità dolce da tutelare e valorizzare: la rete dei tratturi. Oltre ai tratturi (alcuni Reali) esistono infatti i tratturelli, le varianti di percorso dette bracci e aree destinate alla sosta. L’esempio dei tratturi suggerisce anche di dotare la Cabina di Regia nazionale sui Cammini delle stesse prerogative e di un fondo che possa intervenire per risolvere la piaga delle recinzioni, interruzioni e deviazioni abusive dei percorsi. A tal proposito si ricorda l’istituto della Reintegra dei Tratturi che veniva svolto dalla Regia Dogana dei Tratturi basata a Foggia. di borbonica istituzione. Per i percorsi storici l’apposizione di vincoli e la determinazione chiara e inequivocabile del tracciato sono condizione essenziale per una qualsiasi gestione efficace. Ruolo fondamentale svolgono anche tutte le pubblicazioni che descrivono i percorsi e suggeriamo di sostenere con un piccolissimo fondo e bandi ad hoc la pubblicazione di Guide dettagliate e approfondite.

Italia Nostra non può non segnalare anche il fenomeno della proliferazione incontrollata di Cammini un po’ ovunque, in una sorta di bulimia che difficilmente potrà essere manutenuta adeguatamente. Solo la fruizione costante e un ente di gestione capace di garantire una rete di strutture di accoglienza e adeguate risorse economiche e soprattutto umane può alla fine portare al consolidamento turistico di un percorso. Gli entusiasmi iniziali per questo genere di infrastrutture leggere di viabilità dolce si scontrano con gravami di tipo gestionale che devono essere chiari fin dall’istituzione del Cammino, con l’individuazione degli enti competenti a svolgere la manutenzione dei tracciati, della segnaletica, delle aree sosta – siano i Comuni, le Regioni con le Agenzie Forestali Regionali, le vecchie Comunità Montane o le associazioni di volontari.

Accanto al concetto ormai assodato di accessibilità, cioè il superamento delle barriere fisiche e cognitive, ci preme rimarcare il concetto di camminabilità, strumento per la valutazione qualitativa e non quantitativa del cammino, cioè della facilità con cui un luogo è godibile dalla persona senza limiti qualitativi, nell’esaltazione delle potenzialità sensoriali dell’esperienza di viaggio.

Si ritiene utile un accordo con la Conferenza Episcopale Italiana per la messa in rete del patrimonio (spesso storico) delle Parrocchie per finalità di accoglienza dei camminatori. Come infatti insegnano i Pellegrinaggi permanenti, offrire varie tipologie di accoglienza, dalla più spartana e ascetica, a quella più strutturata e di lusso, rende più attrattivo un percorso. Spesso, comunque, in certe aree le uniche strutture capillarmente presenti sono proprio le parrocchie e quindi diventa essenziale il loro uso per finalità di accoglienza. Questo uso alternativo viene incontro anche alla crisi gestionale del patrimonio religioso dovuto alla riduzione delle vocazioni.

Per quanto attiene alla valorizzazione dei Cammini, Italia Nostra suggerisce la diffusione anche delle Passeggiate Patrimoniali, modello efficace per favorire la conoscenza del Patrimonio paesaggistico che può essere tranquillamente adottato anche per i Cammini. Una modalità di fruizione collettiva che favorisce il coinvolgimento delle comunità patrimoniali – i reali detentori del Patrimonio culturale, cioè i cittadini che abitano e vivono in un determinato territorio, secondo le indicazioni dalla Convenzione di Faro.

 

Massimo Bottini, referente Mobilità Dolce di Italia Nostra

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