AITR esprime apprezzamento del Piano Strategico del Turismo 2023-2027

AITR esprime apprezzamento del Piano Strategico del Turismo 2023-2027

1024 538 La Redazione
Il Ministero del Turismo ha presentato il Piano Strategico del Turismo 2023-2027, basato su cinque pilastri: governance; innovazione; qualità e inclusione; formazione e carriere professionali turistiche; sostenibilità. Il Piano ha ottenuto il via libera dal Parlamento a maggio 2023 e nell’ambito delle audizioni da parte delle Commissioni è stata ascoltata anche AITR, che ha espresso il proprio punto di vista con un documento ed osservazioni.
L’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR) esprime un apprezzamento complessivo per lo Schema per il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo, che indica nella sostenibilità, oltre alla digitalizzazione, il paradigma di riferimento, riporta integralmente la definizione di turismo responsabile adottata da AITR stessa, riconosce l’importanza di forme di turismo a basso impatto ambientale come i cammini, il cicloturismo, le ferrovie storiche, cita l’importanza dello sviluppo turistico nelle aree interne e rurali ed affronta il problema dell’overtourism che affligge numerose città e località del nostro paese.
AITR auspica che le linee di sviluppo indicate nel Piano non solo siano alla base dei provvedimenti legislativi e finanziari nazionali ma trovino condivisione anche nell’ambito delle sedi di confronto fra lo Stato e le Regioni, che hanno la competenza nel turismo. In merito all’overtourism AITR ritiene che Stato e Regioni dovrebbero condividere una posizione in merito all’imposta di soggiorno, non citata nel Piano: l’ingente gettito prodotto da tale imposta dovrebbe essere destinato ad investimenti che favoriscano contemporaneamente sia la vita delle popolazioni residenti che il soggiorno dei turisti: trasporto locale, parcheggi, verde pubblico, arredo urbano, ciclovie, piste pedonali, impianti sportivi, superamento delle barriere architettoniche, eventi culturali, al fine di favorire l’acquisizione della consapevolezza da parte della popolazione locale dei benefici prodotti dal turismo e il superamento di legittime forme di ostilità che spesso si manifestano verso i flussi turistici da parte della stessa popolazione.
In merito alla riforma delle normative sulla figura professionale di Guida turistica, AITR ritiene che, compatibilmente con il diritto comunitario, vada riconosciuta e valorizzata la competenza delle Guide nei loro territori di operatività, nella forma di specializzazioni anche tematiche che devono essere fortemente promosse. AITR apprezza il previsto sostegno al turismo organizzato, minacciato da forme di concorrenza non corretta e danneggiato dal pesante fenomeno dell’abusivismo che richiede misure di contrasto appropriate, ritiene che gli organizzatori di viaggio, che operano sia nell’outgoing che nell’incoming, meritino attenzione per la loro professionalità e per le loro forti relazioni con i mercati esteri. Riguardo al Centro Studi AITR sottolinea l’opportunità di avviare un processo costitutivo che tenga conto dell’esistenza di istituti già esistenti e di ottima qualità, espressione di Università, di associazioni professionali e di categoria o del tutto privati; tali istituti vanno coinvolti al fine di ottimizzare competenze ed esperienze di assoluto pregio. Nel turismo il territorio non è, come per altri settori economici, il contesto in cui si svolgono le attività, bensì una componente del prodotto, per cui nei programmi di sviluppo turistico territoriale vanno fortemente coinvolte non solo le imprese turistiche e i professionisti del settore ma tutte le componenti delle comunità locali: il mondo dell’agricoltura e dell’artigianato, l’associazionismo culturale e ambientalista, le Università.
AITR suggerisce cautela nell’adozione di iniziative di certificazione, a parte la giusta necessità di ricercare uniformità nella classificazione alberghiera: meglio promuovere e favorire sistemi di certificazioni già affermati a livello internazionale piuttosto che creare nuovi sistemi a livello nazionale che rischiano di non essere riconosciuti sul mercato. AITR chiede che nelle azioni di sostegno e di finanziamento delle stazioni sciistiche e della loro impiantistica si tengano presenti i fenomeni di cambiamento climatico che stanno progressivamente mettendo fuori gioco parecchie località; inutile insistere dove non ci sono prospettive di futuro, meglio orientare le risorse su tipologie di turismo montano alternative e basso impatto ambientale, come il trekking, il cicloturismo, il turismo naturalistico.
Per saperne di più:
L’iter in Parlamento con il parere sul Piano:
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