Il Governo Meloni ha azzerato completamente le risorse per la ciclabilità nella legge di bilancio 2023 (94 milioni residui di un fondo del 2019), fatto in silenzio dal Ministero dei Trasporti e subito denunciato da tutto il mondo ambientalista e della mobilità attiva.
Con questa decisione insensata il Governo ha confermato di non capire (o di non voler capire) che la transizione verso una mobilità sostenibile e a zero emissioni è essenziale e inarrestabile: la si può rallentare, ma non fermare.
Nel giro di poche settimane abbiamo mobilitato parlamentari e consigli comunali, e siamo riusciti a far parlare di nuovo, e tanto, di bici. Anche numerose città, assessori ed amministratori locali si sono pronunciati contro questo scippo. Abbiamo tenuto fermo il punto che la bici è essenziale per il futuro delle nostre città ed anche per il cicloturismo .
Grazie alla mobilitazione di migliaia di persone che hanno firmato, passato parola, e che hanno scritto chiedendoci come potevano aiutare la campagna, coordinati dalla Campagna Europea Clean Cities, un piccolo risultato è stato ottenuto.
Grazie alla mobilitazione di migliaia di persone che hanno firmato, passato parola, e che hanno scritto chiedendoci come potevano aiutare la campagna, coordinati dalla Campagna Europea Clean Cities, un piccolo risultato è stato ottenuto.
Il testo della Manovra approvato dal Parlamento ha ripristinato 10 milioni di euro per le ciclovie urbane, grazie a un emendamento congiunto di M5S, PD e Alleanza Verdi Sinistra.
Dieci milioni sono davvero pochi, sono davvero briciole: appena lo 0,3% di quanto servirebbe per rendere le nostre città davvero ciclabili. Ma sono più di zero, e sono oggi nel testo della legge di bilancio solo grazie a settimane di serrata campagna.
Questo fatto dimostra due cose: che il Governo Meloni e il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, purtroppo non sono sensibili e non hanno politiche di sostegno alla ciclabilità. E secondo che è solo grazie alla mobilitazione delle associazioni in modo coordinato – a cui ha partecipato anche AMODO – e dei cittadini/e sarà possibile ottenere risorse, strategie e regole nel Codice della Strada per la mobilità attiva e sostenibile nel nostro Paese.