La promozione di cammini interregionali come itinerari culturali

La promozione di cammini interregionali come itinerari culturali

616 374 Redazione

Al Senato, nella 7° Commissione Istruzione Pubblica e beni Culturali, è stata promossa un’indagine approfondita sul particolare valore storico e culturale dei cammini, che rappresentano una ricchezza incalcolabile che merita di essere custodita, curata e valorizzata, in tutti i suoi aspetti e nelle sue varie sfaccettature, per poter essere vissuta e condivisa.

I cammini uniscono i territori, si aprono a paesaggi spesso inediti e suggestivi e portano alla scoperta di borghi, pievi, abbazie, santuari, monasteri, fortezze, castelli e siti archeologici di indubbio valore. Rappresentano pertanto un’opportunità turistica e compongono anche una vera e propria rete culturale tangibile, che si può ammirare e vivere in tutte le sue espressioni e specificità.

Nel 2016 il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha individuato un elenco di 42 itinerari, rispondenti a precisi requisiti (undici, per la precisione), che sono stati inseriti nei Cammini d’Italia: divenuti in seguito 44, ora compongono l’Atlante digitale dei Cammini d’Italia, ideato nel 2018 come contenitore di itinerari per una rete di mobilità slow. Esso rappresenta la prima mappatura ufficiale dei cammini d’Italia, online sul sito del Ministero dei Beni culturali e da quasi tre anni sono molteplici le richieste di adesione da parte delle Regioni. Ad oggi l’Atlante descrive 44 cammini, mentre 116 sono ancora in lista di attesa, e di questi 72 sembra non soddisfino gli 11 criteri di qualità stabiliti per entrare a far parte dell’Atlante Digitale dei Cammini d’Italia.

I cammini, d’altra parte, per essere gestiti hanno bisogno di una apposita normativa per questo molte singole regioni – come Toscana e Lazio – hanno sentito la necessità di dotarsi di una legislazione specifica al fine di rendere i cammini stessi capaci di rispondere in modo omogeneo e strutturato alle esigenze di chi li percorre, attraverso una regolamentazione in termini di individuazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione. L’esigenza di regolamentare i cammini, proprio per la loro stessa caratteristica di dipanarsi da regione a regione, si è poi estesa ben oltre la loro strutturazione locale e regionale: nel 2018, infatti, sei regioni (Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Marche e Lazio) hanno iniziato un lavoro con l’obiettivo di giungere a un documento condiviso che regolamentava i cammini interregionali. Durante il convegno, svoltosi a Spineto sono stati pertanto individuati sei cammini interregionali.

La relatrice del provvedimento, rileva poi che, attraverso la mappatura dei Cammini d’Italia e dell’Atlante digitale dei cammini sono stati individuati importanti itinerari turistici, anche di diversa natura, che raccolgono sì fondamentali informazioni per il turismo ma che, per vivere concretamente, hanno bisogno di aprirsi all’aspetto più prettamente culturale. Manca infatti ad oggi una organizzazione culturale dei cammini, vale a dire di tutti quei beni materiali e immateriali che insieme compongono una parte importante del patrimonio della storia e della cultura della nostra penisola, in tutte le sue forme e diversità.

Come elementi conoscitivi, è in corso un ciclo di audizioni informali che è possibile rivedere qui http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/ProcANL/ProcANLscheda45078.htm
E qui è possibile scaricare i documenti depositati da esperti ed associazioni ascoltati in audizione  http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/docnonleg/41259.htm

Secondo la 7 Commissione Cultura del Senato, vi è la necessità di individuare una disciplina di livello nazionale che tenga conto dei cammini interregionali da considerare in quanto itinerari culturali, rete reale ma anche virtuale che unisce luoghi di interesse storico culturale e artistico. L’obiettivo del progetto è arrivare ad una legislazione unitaria che servirebbe non solo ad individuare i cammini ma anche ad adeguare e uniformare finanziamenti, manutenzione, valorizzazione, capacità di accoglienza e servizi, affinché i territori attraversati ne possano beneficiare e l’utente ne possa godere appieno.

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