Il lungo elenco di ferrovie sospese o interrotte in Italia

Il lungo elenco di ferrovie sospese o interrotte in Italia

768 519 Redazione

Un intervento di Massimo Ferrari, Presidente UTP e cdg AMODO che approfondisce la lunga lista delle ferrovie senza servizio ferroviario in Italia, presentato al Webinar AMODO del 22 ottobre 2020. La lista delle ferrovie “sospese” o interrotte in Italia, come si può vedere, è alquanto impressionante: circa 2.700 km rappresentano quasi il 15 % dell’intera rete nazionale, inclusiva di linee Fs, linee in gestione regionale, percorsi a scartamento ordinario e scartamento ridotto.

In realtà, per fortuna, solo la metà sono chiuse a tutti gli effetti; molte altre, dopo la cessazione all’esercizio ordinario, sono state recuperate come itinerari turistici, fin dagli anni Novanta del secolo scorso dalla associazione FTI (“Treno blu del lago d’Iseo” e Ferrovia della Val d’Orcia), più recentemente da Fondazione Fs, soprattutto in Piemonte, Abruzzo e Campania. Senza considerare le linee di Ferrovie della Calabria (quella della Sila, la più elevata d’Italia) e di Arst, che ha in carico oltre 400 km di itinerari sardi ormai dedicati esclusivamente ai cosiddetti “Trenini Verdi”.

Si tratta, però, di circolazioni episodiche, soprattutto estive e nei fine settimana, esposte alla domanda del mercato escursionistico – ovviamente influenzato dalla pandemia in questa sfortunata stagione – e, quindi, tutt’altro che garantite a lungo termine. In molti casi la destinazione turistica è l’unica realisticamente ipotizzabile, ma non mancano casi di linee che potrebbero avere un certo traffico, se venisse ripristinata la funzione Tpl, come, ad esempio, tra Novara e Varallo Sesia o tra Asti ed Alba. Su quest’ultimo itinerario i politici piemontesi insistono per l’inderogabile completamento di un’autostrada. Non si pensa che anche il treno abbia una sua quota di mercato?

Ci sono anche alcuni casi di ferrovie chiuse al traffico viaggiatori, ma ancora attive per le merci. Così la Oleggio – Laveno, lungo il percorso che collega Novara a Bellinzona e, quindi, Genova al Gottardo. Oppure la Alessandria- Ovada, dove vengono istradati convogli diretti al porto di Voltri, in attesa di completamento del Terzo Valico (opera che coinvolge anche la Tortona – Novi Ligure, la quale dovrebbe essere riaperta al termine dei lavori). Oppure la Cremona – Piacenza, un itinerario pianeggiante che collega due importanti capoluoghi di provincia. Purtroppo, essendo a cavallo dei confini tra Lombardia ed Emilia, non interessa molto né a Milano né a Bologna, visto che i relativi elettori non sono facilmente ascrivibili a nessuna delle due Regioni.

Per continuare a leggere l’approfondimento di Massimo Ferrari scarica qui il documento

 

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