di Mario Macaro, responsabile Rapporto istituzionali FIE.
Con una lettera inviata al Governo, alle Istituzioni, al Parlamento, all’Associazionismo, la Federazione Italiana Escursionismo sottolinea ed esorta a sostenere nella fase due della ripartenza del paese le comunità rurali e montane, per mantenere e proteggere il territorio, per favorire il lavoro ed i servizi essenziali ai cittadini, favorire il turismo sostenibile e conservando il grande patrimonio culturale che rappresenta per l’intero Paese.
La FIE, riconosciuta come Ente morale e Associazione di Protezione Ambientale, è quindi consapevole dell’importanza di questo patrimonio e del lavoro di centinaia di famiglie di contadini, allevatori, artigiani, artisti e operatori in genere attivi sul territorio montano, troppe volte dimenticati dalle Istituzioni, rivolge un appello affinché possano essere avviati interventi idonei a sostegno di tutti gli addetti operanti nel settore al fine di valorizzare e di promuovere anche un turismo sostenibile a contatto con la natura, con le microimprese e con le bellezze del nostro paesaggio montano più autentico.
Le popolazioni rurali attendono di esser chiamate a fare la loro parte, attendono di esser dotate di risorse e infrastrutture per far sì che possano diventare protagoniste di un modello di sviluppo esteso, ecocompatibile, socialmente sostenibile.
La Federazione Italiana Escursionismo chiede che venga formulato un apposito Programma di Sviluppo delle Comunità Rurali delle Aree Marginali e di Montagna che preveda, ad esempio:
- la garanzia dei servizi universali (poste, banche, sanità, istruzione di base, servizi sociali);
- la semplificazione fiscale e/o la defiscalizzazione per i piccoli operatori economici;
- la infrastrutturazione telematica e quella viaria indispensabile;
- la redazione di un piano energetico da fonti rinnovabili;
- l’apertura di linee di credito “verde” agevolato;
- la manutenzione del territorio ed il recupero dei beni storici, monumentali ed ambientali;
- il finanziamento di politiche di tutela delle biodiversità e di valorizzazione delle antiche varietà produttive;
- la predisposizione di un piano sul turismo verde che abbia al centro la fruibilità delle aree protette e dei percorsi escursionistici nell’interezza della loro valenza gerarchica (Sentieri Europei, Cammini Tematici, Alte Vie, Sentieri storici e tematici locali).
Appare appena utile sottolineare che le misure di valorizzazione e riqualificazione riguardanti la difesa socio-economica delle aree montane marginali avranno, inoltre, con il mantenimento della capillare presenza di giovani e piccoli imprenditori nel vasto territorio rurale marginale e montano nazionale, un’importante ricaduta in termini di manutenzione del territorio, di contenimento del dissesto idrogeologico, di prevenzione degli incendi e così via elencando. Ma, soprattutto, un intervento a sostegno delle comunità rurali e montane avrà il grande pregio di fornire gli strumenti per conservare intatto il nostro straordinario patrimonio culturale!
Per saperne di più leggi qui il testo dell’appello